Nel panorama cinematografico dei film biografici dedicati alle leggende della musica mondiale esiste un prima e un dopo Bohemian Rhapsody . I quattro Oscar vinti su cinque candidature conquistate nel 2019, rendono di diritto il biopic sulla vita del frontman dei Queen una pietra miliare per tutti film a venire, appartenenti a questo particolare e musicale genere cinematografico. Impossibile non fare confronti ed infatti non ci vuole molto per notare quanto in Bob Marley - One Love la struttura narrativa sia molto simile a quella di Bohemian Rhapsody: il cantante giamaicano è già dalle prime sequenze del film un giovane adulto, conosciuto solo nella piccola realtà in cui vive, si assiste al processo creativo del suo album di maggior successo, l'ascesa alla notorietà mondiale e si raggiunge il climax emotivo (ovvero, per come lo intendo io, il momento di maggior coinvolgimento) con il concerto/evento più importante (per differenti motivi) della sua carriera, attraverso immagini ch
Jumanji: In una giungla sperduta ci sono una scozzese, due americani e un samoano
In una giungla sperduta ci sono una bellissima avventuriera dai capelli rossi, un goffo e alquanto effeminato cartografo, uno scatenato e maldestro zoologo e un muscolosissimo roccioso ragazzotto archeologo ed esploratore. Quella che potrebbe essere benissimo l'introduzione di una divertente barzelletta è invece l'essenza del nuovo film di Jake Kasdan, Jumanji - benvenuti nella giungla, non un vero e proprio sequel dell'indimenticabile titolo del 1995 con protagonista lo straordinario Robin Williams, ma una nuova avventura che con il primo film condivide la stessa atmosfera ludica, richiama le ambientazioni famigliari dell'omonimo racconto del 1981 di Chris Van Allsburg e riporta alla mente dolci ricordi catturando tutto lo spirito frizzante degli anni '90. Quattro bizzarri personaggi avatar di quattro semplici ragazzi che messi in punizione dal preside della loro scuola ritrovano per caso un videogioco di nome Jumanji nel quale vengono subito catturati non appena avviata la partita. Costretti ad assumere le sembianze dei suddetti avatar protagonisti del videogioco, da loro stessi scelti, i quattro ragazzi dovranno impegnarsi sfruttando al meglio le loro misteriose abilità e fare gioco di squadra per superare tutti i livelli ed evitando il game over salvare il magico mondo di Jumanji da una terribile maledizione.
Se ad interpretare i quattro ragazzi giocatori del gioco che sa trasportar chi questo mondo vuol lasciar sono attori quasi del tutto esordienti, al contrario, gli attori che prestano il corpo ai bizzarri personaggi avatar del videogioco di Jumanji sono mostri sacri del cinema comico americano contemporaneo. Se a prestare il corpo alla bellissima avventuriera è Karen Gillan, al goffo ed effeminato cartografo è Jack Black, al maldestro zoologo è Kevin Hart e al muscoloso e roccioso archeologo ed esploratore è Dweyne "The Rock" Johnson allora non è sbagliato premettere che in una giungla sperduta ci sono una bellissima ragazza scozzese, due simpatici americani e un muscolosissimo e roccioso ragazzotto samoano. Avremo nuovamente gli elementi tipici che contraddistinguono l'introduzione di una divertente barzelletta, ma considerando la performance dei protagonisti citati, le battute comiche e le divertentissime gag che in qualche modo nell'entusiasmo generale dell'anteprima nazionale italiana in cui ho partecipato hanno saputo coinvolgere, allora si va oltre la semplice divertente introduzione di una barzelletta perché Jumanji - benvenuti nella giungla regala allo spettatore 120 minuti di puro intrattenimento spensierato. Basterebbe soltanto leggere il nome di Dweyne Johnson affiancato a quello di Jack Black e Kevin Hart nel cast di un qualsiasi film per poterlo definire immediatamente come un film ben riuscito e se considerassimo il nuovo Jumanji un film di avventura, fantasy o comedy indipendente dal primo, una sorta di remake moderno, forse sarebbe davvero un film ben riuscito, ma non è proprio possibile seguire il consiglio di "The Rock" fatto in sede di interviste perché per forza di cose i richiami ed eventuali confronti al mitico film del '95 sono inevitabili. La scelta di aprire il prologo con la scatola del magico gioco da tavola dissotterrata sulla sabbia in primo piano con il suono dei tamburi che attirano l'attezione di un passante, l'idea di ambientare questa nuova avventura nella giungla di Jumanji, mostrando al pubblico il mondo che si cela all'interno del celebre gioco da tavola, la citazione ad Alan Parrisch, personaggio interpretato da Robin Williams due decenni fa, hanno accesso in me un entusiasmo pazzesco, rivelato solo poche sequenze dopo un falso allarme, un fuoco di paglia spento da un gavettone d'acqua, una certa forzatura della sceneggiatura, la solita minestrina scaldata degli emarginati alunni in punizione, il banale ritrovamento del videogioco, i buchi narrativi, i quesiti: perché il videogioco di Jumanji è lì nella scuola? perché decidono di giocarci? perché la consolle è decisamente diversa da quella mostrata prima nel prologo? Soprattutto: è vero che altrimenti tutto il resto del film non avrebbe avuto senso e magari non sarebbe stato poi così divertente con tutte le relative gag e battute, ma perché l'iconico ed indimenticabile gioco da tavola di Jumanji si trasforma all'improvviso in una cartuccia da videogame? Non so se troverò le giuste rispose ai miei quesiti, per ora non posso fare altro che rinnovarvi l'appuntamento con Jumanji - benvenuti nella giungla, dal primo gennaio in tutte le sale italiane.
👍 MI PIACE:
La coinvolgente performance degli attori protagonisti, mostri sacri del cinema comico americano contemporaneo, autori di divertenti gag: Dweyne Johnson perfetto nel suo ruolo, il trascinante umorismo di Kevin Hart, la peculiare ironia di Jack Black, la piacevole sorpresa Karen Gillan. L'idea di ambientare questa nuova avventura nella giungla di Jumanji mostrando al pubblico il mondo che si cela all'interno del celebre gioco da tavola e la citazione ad Alan Parrisch, personaggio interpretato nel 1995 da Robin Williams. Il finale giusto epilogo di un film per ragazzi in puro stile anni '90.
👎 NON MI PIACE:
La sceneggiatura secondo me troppo forzata, la trama banale e i buchi narrativi. L'effetto carezza e schiaffo che il prologo serve allo spettatore da superare e dimenticare presto perché altrimenti potrebbe condizionare nel proseguo della visione del film.
Seguitemi su Instagram, Twitter o sulla nuova pagina Facebook per conoscere altre curiosità ed essere sempre aggiornati sui nuovi contenuti di IfilmchevedeDario.
Commenti
Posta un commento