Se mai un giorno Denis Villeneuve dovesse aprire un canale YouTube (oppure un profilo tematico su un qualsiasi social network) con l'intento di fare una sapiente divulgazione Sci-fi cinematografica, lo potrebbe intitolare "La fantascienza che ci piace", perché proprio come ha fatto con la fisica il famoso professore influencer, Vincenzo Schettini, rendendola (attraverso una superba attività di comunicazione) un po' alla portata di tutti, anche il regista e sceneggiatore canadese, quasi condividendo con il prof pugliese tale grande capacità comunicativa - in questo caso visiva - ha reso la fantascienza cinematografica a portata persino dei profani del genere. La fantascienza di Villeneuve è tangibile, perché non è astratta nella forma, ma profonda e concreta nei contenuti. Dune - Parte due è il manifesto della sua peculiarità. Un sequel credibile (come dimostrato con Blade Runner 2049 ) sotto diversi punti di vista: la trama è fedele ai romanzi di Frank Herbert (a
Quando un padre: venghino signori sulla giostra delle emozioni
Quando si decide di vedere un determinato genere di film come Quando un padre sostanzialmente si decide di giocare con le proprie emozioni, salire sulla montagna russa del luna park Emotionland con un biglietto acquistato in offerta 2x1, perché se non moralmente predisposti o emotivamente coraggiosi, vedere da soli un film strappalacrime dalla trama forte e toccante, se pur non messa in scena in modo magistrale, è davvero deprimente.
Allacciate le cinture e finalmente si sale, la prima parte del film sulla giostra emotiva è in ascesa come la carriera del "cacciatore di teste" Dane Jensen in corsa per un posto da dirigente nella società in cui lavora, sempre in competizione e alla ricerca del massimo guadagno da perseguire a tutti i costi, anche in modo poco etico e morale, pensa che il miglior modo per prendersi cura della propria famiglia sia lavorare e guadagnare economicamente il più possibile. La corsa sulla giostra emotiva prosegue e inizia a rallentare in attesa della ripida discesa quando raggiunge il culmine più alto, ovvero il momento in cui Dane apprende dai medici che il figlio Ryan di dieci anni è gravemente malato. All'improvviso il cuore sale in gola, le immagini in ospedale sono forti e sfido chiunque a rimanere insensibile, la corsa sulla giostra emotiva raggiunge il punto più basso. Anche Dane sotto pressione a lavoro perde ogni sicurezza e sprofonda in una paurosa crisi, ma la vita regala sempre una seconda opportunità e la sfortunata esperienza che la sua famiglia vive, la paura di affrontare prematuramente la morte, il ricucito rapporto padre figlio, il concetto del "si raccoglie ciò che si semina" permettono a Dane di mettere in discussione le sue scelte professionali e capire quali siano i valori e le priorità della sua vita per un finale da gustare con il sorriso sulle labbra e gli occhi lucidi, così immortalati sulla foto ricordo da comprare perché la corsa sulla giostra emotiva è terminata, ovviamente nello stesso punto, ovvero nello stesso stato di partenza.
Quando un padre film del 2016 diretto da Mark Williams non è certo il miglior film drammatico che io abbia mai visto, ma inevitabilmente con un pugno e una carezza è capace di farti commuovere e strapparti nello stesso tempo un sorriso grazie soprattutto al lavoro fatto dal cast, dalla credibile prova interpretativa di Gerard Butler (Dane Jensen), colonna portante della famiglia Jensen e del film in generale, al ruolo che ricopre Gretchen Mol la signora Jensen, Alison Brie rivale in competizione con Dane a lavoro, Willem Dafoe il datore di lavoro e Alfred Molina personaggio tutt'altro che secondario che personalmente ho apprezzato perché importante per alleggerire i toni, dalle espressioni mimiche peculiari protagonista della sequenza video che più mi ha colpito, scena chiave nello snocciolamento della trama, che racchiude e riassume in pochi minuti tutto il significato del film:
La vita regala sempre una seconda chance, bisogna credere in se stessi senza perdere l'ottimismo o almeno in apparenza come il personaggio interpretato da Alfred Molina dimostra, le belle notizie arrivano, si raccoglie ciò che si semina e le brave persone saranno sempre premiate.
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