Ci sono film da guardare quando il morale è sotto i tacchi, quando la fortuna volta le spalle, quando si percepisce palpabile la sensazione di aver toccato il fondo perché miglior soluzione non potrebbe essere che immedesimarsi in storie similari alla propria, per trovare l'ispirazione e risollevare la propria vita con la giusta spinta emotiva. Ci sono film da guardare con la giusta compagnia, quando si è felici o innamorati, quando si è alla ricerca di un leggero svago, divertente intrattenimento o qualcosa di intimo e profondo. Ci sono film complicatissimi, da guardare più volte perché ogni volta sembra sempre di non aver capito nulla, ci sono film poetici e film metaforici. C'è sempre un film per ogni occasione e poi c'è Swiss Army Man un vero e proprio baule che contiene tutto questo, un film che risponde ad ogni esigenza e soddisfa tutti i gusti.
Swiss Army Man è un contenitore ricco di sorprese come Manny, uno dei personaggi della storia, un cadavere, una entità, una visione oppure un amico multiuso (come il titolo suggeriste), qualsiasi cosa o chiunque esso sia resta la figura più emblematica e complessa da comprendere, ma interpretata magnificamente da Daniel Radcliffe forse nella miglior interpretazione della sua carriera, paradossalmente proprio quando impersona un "cadavere". Manny è una sorpresa continua per lo spettatore, ma soprattuto per Hank, l'altro protagonista del film interpretato intensamente da Paul Dano impegnato quasi in un One-man show. Inizialmente Hank è un naufrago bloccato su un'isola deserta e senza più speranze di salvezza è sul punto di porre fine alla sua vita. Dopo aver preparato la corda per impiccarsi cerca di veder scorrere la sua vita davanti ai suoi occhi come un flash, canticchia un motivetto, la colonna sonora della sua fine, ma voltando un po' lo sguardo verso la spiaggia trova un corpo, trova Manny. La prima sorpresa che Manny regala è la sua apparizione, Hank decide di non suicidarsi e si fionda sul corpo di Manny esanime per rianimarlo, Manny è un cadavere, ma un cadavere straordinario perché la seconda sorpresa che Manny regala è il meteorismo acuto, forse gas da decomposizione ma Manny emana potenti peti ed Hank sfrutta l'occasione per cavalcare Manny e utilizzare il suo bizzarro "potere" per muoversi sull'acqua come se fosse alla guida di un jet ski. Inizia così il viaggio di ritorno verso casa, tra Hank e Manny, invece, un pazzesco rapporto di amicizia. I due diventeranno indispensabili l'uno per l'altro perché Hank, che nel frattempo scoprirà altri divertenti "poteri" di Manny, si prenderà cura del suo nuovo amico di viaggio insegnandoli pure i fondamentali, tutta la sua conoscenza, come un genitore o un insegnante si premura di fare con i propri figli o alunni e Manny come una bussola o una stella cometa, ricompenserà l'uomo smarrito conducendolo verso la propria casa, verso la retta via della sua incasinata esistenza.
Musicalmente poetico e poeticamente musicale, Swiss Army Man diverte e piace per le musiche suggestive, la colonna sonora emotivamente coinvolgente e soprattuto per la leggerezza con la quale tratta argomenti più profondi, intimi, tristi, le cause che posso spingere una persona a decidere di togliersi la vita, ovvero la viva certezza che esiste sempre un motivo per aggrapparsi alla vita con tutte le forze perché la vita è bella e va pienamente vissuta.
Ma se sei arrivato a leggere fino a questo punto, mio caro amico lettore, forse anche tu sei rimasto alquanto perplesso e confuso dopo aver terminato la visione del film. Ma tranquillo, dopo aver visto un paio di volte l'opera prima dei Daniels e dopo aver fatto qualche ricerca su internet sono finalmente pronto a darti una mano.
[Attenzione spoiler] LA MIA PERSONALE INTERPRETAZIONE DA LEGGERE DOPO LA VISIONE DEL FILM
La chiave interpretativa è la sequenza girata nel giardino di Sara nel finale del film. Lo spettatore è in attesa del colpo di scena che non tarderà ad arrivare, sarà inaspettato e spiazzante nel finale, ma nel frattempo in pieno stato confusionale si cercherà invano di dare un senso interpretativo all'intera pellicola cambiando più volte idea complici gli input forniti dalla sequenza in questione.
Andiamo con calma: finalmente i due protagonisti ritrovano la strada di casa e giungono nel giardino di Sara, la donna amata da entrambi, la quale vedendoli in difficoltà corre subito a chiamare i soccorsi. Nel frattempo Manny muore e al suo ritorno Sara porge un bicchiere d'acqua solo a Hank e lo aiuta ad alzare quasi sembra che lei non può proprio vedere Manny e quindi sembra quasi far credere che non esiste o non è mai esistito per poi ricredersi nella scena successiva quando Hank è nell'ambulanza e i paramedici ricoprono e portano via la sagoma di Manny.
Subito dopo arriva la giornalista e chiama Hank con il nome Manny, rivolgendosi agli spettatori gli chiede: "vuole raccontare la sua storia fantastica?" qui sembra confermata nuovamente l'interpretazione che dubita sulla esistenza di Manny, magari Manny in realtà è Hank o una sua proiezione e poi si parla di storia fantastica allora è davvero un naufrago che è riuscito a tornare a casa. La polizia analizza il telefono che i due protagonisti possedevano e chiama il numero associato alla voce papà, un uomo arriva sul posto ma non vuole riconoscere il cadavere non incrocia mai lo sguardo con Hank sembra confermata nuovamente la stessa interpretazione, anzi in questo caso sembra quasi che Hank non esiste perché cerca di inseguire l'uomo, parla, lo chiama e lui non si gira e si chiude disperato in auto, forse Hank è già morto, Hank ora è un fantasma, diverse supposizioni si potrebbero fare. Ma la giornalista prepotentemente ferma Hank, lo richiama con il nome di Manny e lo intervista ancora, il ragazzo rivela il suo nome, spiega che era naufragato ed è tornato a casa grazie ai poteri del suo amico, prende la sagoma di Manny e scappa verso il bosco. Tutti lo inseguono, il padre si rivela essere di Hank e rivede se stesso in una statua costruita in legno nello stesso bosco dove i due ragazzi si sono accampati, dove hanno costruito il bus, perché Hank scappando ritorna sulla stessa spiaggia iniziale del film e fa intuire quindi che non erano poi così lontani da casa. Qui Hank cerca disperatamente di animare Manny come all'inizio dell'avventura, ma finisce per convincersi che ormai è morto, il poliziotto lo ammanetta, il ragazzo scoreggia e realizza di aver combinato qualcosa di grave e quindi necessità di aiuto. Se fosse finito così, secondo me, sarebbe stato un finale perfetto, ero già in piedi pronto per battere le mani, ma poi si sentono ancora i rombanti rumori di peti, Hank inizia a muoversi e sfreccia via sull'acqua con faccia beffarda, scagiona da ogni accusa Hank e fila via come se volesse dire:"il mio compito qui è finito, c'è un'altra vita da salvare altrove che mi aspetta", il cameraman riprende la scena tra lo stupore generale, non ci possono essere diverse interpretazioni.
Fino al momento dell'intervista Manny non esiste. Manny potrebbe impersonare la coscienza di Hank perché brutalmente dice quello che pensa, la dura verità in un faccia a faccia con se stessi prima di morire. Oppure Hank non esiste e uno è la proiezione di se stesso nell'altro o viceversa. Hank a inizio film cerca di suicidarsi, ma la cura e l'impegno che mette per riportare in vita Manny, le ragioni per le quali è bello vivere che gli insegna, l'amore per la vita che gli trasmette sono quasi riflessivi, grazie al lavoro sul suo amico Hank trova un motivo per non farla finita. Il viaggio per tornare a casa è formativo, Hank insegna a Manny come si corteggia una donna, cosa lui avrebbe da sempre voluto fare per conoscere Sara, le parole che avrebbe voluto dire, la sensazione che si prova quando si ha un colpo di fulmine, meglio agire per non avere rimpianti, l'amore con la "a" maiuscola.
Dopo l'intervista l'interpretazione più plausibile e personalmente preferita è quella che non vede Hank come un naufrago, ma un disturbato mentale che scappa di casa a causa di un difficile rapporto di convivenza con il padre che trova un cadavere sulla spiaggia non troppo lontana da casa e ci "gioca" per un po'. Forse un risvolto cupo, drammatico, ma preferibile. Un caso umano particolare che nel quartiere in cui vive tutti conoscono come dimostrano le parole del cameraman. Un emarginato che soffre di solitudine e frustrato per via della sua timidezza, l'indizi sono celati nei dialoghi, dopo che Hank cavalcando Manny giunge sulla terraferma inquinata dalla notevole presenza di rifiuti, segno che non sono poi così tanto lontani da un centro abitato, a proposito di concetto di rifiuto, Manny apprende che loro stessi sono rifiuti perché nessuno li vuole, sono lì rotti, sporchi, puzzolenti, inutili e vuoti. Nel dialogo seguente invece Hank apostrofa Manny come un ritardato pentendosene subito dopo dice: "ma come parlo? sembro mio padre!".
Ma la scena finale che vede filare via Manny sull'acqua è deludentemente univoca. Non esistono interpretazioni, bisogna prendere il film per quello che si vede, il colpo di scena è proprio questo: mentre con fremito si aspetta il finale e nel frattempo si immagina e si suppone qualsiasi cosa, arriva questo colpo di scena e dice che si è visto ciò che si è visto e tocca allo spettatore accettare o meno il risultato. Mi piace immaginare i due registi che si godono il successo e le critiche positive, che leggono le discussioni e le diverse interpretazioni che si sono generate e ridono, ridono di gusto per la goliardica presa in giro che ci hanno riservato con quella scena finale, ridono perché per poter parlare di Swiss Army Man necessariamente si deve parlare di scoregge, di masturbazione, di pene-bussola cercando di essere solenni e seri. Ma alla fine il film piace, non posso negarlo e non lo nega nemmeno la maggioranza di appassionati di cinema (difficile trovare in rete commenti negativi) perché la pazzia di Dan Kwan e Daniel Scheinert è assoluta, hanno fatto scoreggiare un cadavere, hanno fatto scoreggiare Harry Potter, ma lo hanno fatto con stile, con una impressionate qualità tecnica e soprattutto con poesia.
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los movies - OK everybody else, and I mean everybody, has flagellated the flatulence component of this work to death, so I won't. I thought, however, OK, is this based on some 'real life' story? Perhaps of someone who suffered some kind of hallucinatory illness? Apparently not, or at least its creators won't admit to what otherwise some people might say, ha, I told you so, they're not that creative, this is where they got the idea from. The story instead apparently derived from some very clever but clearly deranged minds. Perhaps the most striking aspect to me is the absence of CGI" moments. Some fantastical sets, yes. Stunts, yes, and at least a couple rather daring. Acting? I couldn't have asked for better, especially from a corpse. Wanna take a ride? I won't spoil a thing.
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EliminaQuesto è un film semplicemente brutto, senza bisogno di cercare chissà quale significato recondito... Mi stupisco delle recensioni che ho lo hanno trovato così denso di significati... E' davvero patetico.
RispondiEliminaNon lo riguarderei.. però ammetto che personalmente l'ho trovato pieno di spunti di riflessione.. pensavo.. l'amico multi-uso alla fine è questo film.. perchè mi ha fatto ridere, mi ha stupito, mi ha fatto schifo, mi ha commosso, mi ha fatto riflettere, mi ha confuso.. inoltre è innegabile l'originalità e la pazzia.. sicuramente un film spiazzante sotto diversi punti di vista... mi son ritrovato in quella persona che ti sprona a vivere ma poi non segue gli stessi consigli che dà.. proprio per paura.. un film decisamente non adatto a tutti.. recitazione di Daniel Racliffe da pazzi..
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