Non è un cantante eppure è salito su palchi importanti davanti a folle urlanti, come lui stesso ha detto in una intervista non possiede le capacità per fare il cantante eppure con soli tre brani in repertorio ha vinto: cinque dischi di platino nel 2016 con il brano d'esordio Andiamo a comandare, tre dischi di platino con il brano Tutto molto interessante e altre tre con il brano Volare (in collaborazione con Gianni Morandi), record e primati nelle classifiche musicali che fanno invidia ad ogni altro professionista del settore e milioni di visualizzazioni su YouTube, numeri che continuano a crescere anche in questo momento perché in fondo la stagione estiva è da poco iniziata e ripescare qualche suo tormentone è sempre utile nei momenti di svago o relax. Non è un attore eppure Fabio Rovazzi si ritrova protagonista nel Il vegetale nuovo film del regista Gennaro Nunziante fuoriclasse della commedia italiana che dopo un sodalizio vincente e redditizio lungo quattro film con il comico barese Checco Zalone ci riprova a ripetere quanto di buono fatto per il cinema italiano, con una ventata di freschezza e rivolgendosi anche alle nuove generazioni chiamando in causa Rovazzi, una vera è propria star del web.
Il Vegetale è il soprannome del personaggio interpretato da Fabio Rovazzi che guarda caso ha il suo stesso nome e cognome e quindi chissà quanto di personale ci sia del Fabio nazionale nella sua caratterizzazione, un neolaureato che non trova lavoro e che passa le giornate bighellonando in casa, insomma se avesse anche la passione per il cinema allora il protagonista potrebbe anche avere il mio nome. Ma Il vegetale è soprattutto il ritratto di una generazione intera che fatica a trovare la propria strada, il proprio posto all'interno della società, fatica ad inserirsi nel mondo lavorativo perché non aiutata da chi dovrebbe incoraggiare, spronare, una generazione poco disposta a sporcarsi le mani e poco paziente, per questo presa in giro e quasi sfruttata da spietati e furbi datori di lavoro. Tematiche di estrema attualità, che mi coinvolgono personalmente, combinate anche con il complicato processo del diventare adulti ed implicitamente con l'integrazione con popoli e culture diverse, tematiche toccate con estrema intelligenza ed ironia per un risultato finale vincente e soprattuto divertente, anche se il finale mi ha lasciato il cosiddetto amaro in bocca, perché se è vero che si tratta pur sempre di una commedia il finale tutto rose e fiori mi è sembrato alquanto sbrigativo e poco sviluppato.
Il vegetale diverte perciò è un prodotto che funziona, e funziona perché prima di tutto a funzionare è la trama credibile, un riflesso su problemi di attualità, funziona Fabio Rovazzi una vera e propria rivelazione anche in ambito cinematografico, funzionano gli attori che ruotano intorno al protagonista che non lasciano mai da solo in scena il debuttante Rovazzi, anzi lo accompagnano per mano in ogni fase narrativa del film, personaggi ben caratterizzati perciò credibili come Ninni Bruschetta nel ruolo del padre, Alessio Giannone noto con lo pseudonimo di Pinuccio nel ruolo del coinquilino, Rosy Franzese che a soli 8 anni è già un'attrice pazzesca, l'esperto Luca Zingaretti e persino il cameo di Barbara D'urso che interpreta se stessa funziona bene.
Spesso mi sono chiesto quale sia il segreto del successo di Rovazzi, appassionato di videomaker già dai tempi della scuola è diventato una star sul web nel giro di pochi anni, la creatività non gli è mai mancata e una efficace capacità comunicativa gli ha permesso di arrivare facilmente ad una grossa fetta di pubblico, non è mai scontato e al passo con i tempi, sa osservare e comprendere le mode e i trend, lancia tormentoni, sa cosa cercano i suoi spettatori e nonostante tutto sa come sorprenderli. Questo mi ha fatto sempre dubitare sulla veridicità del personaggio, è troppo furbo e cosciente di esserlo oppure troppo stupido? E' un ragazzo ambizioso oppure una semplice pedina in mano a manager di marketing? Insomma è come il Fabio Rovazzi che vediamo nel Il vegetale? Quanto personalizzato è il suo personaggio nel film? Le risposte ai miei quesiti magari verrano fornite col tempo, sempre nella stessa intervista Rovazzi ha detto che in questo film si limita solo ad essere un interprete, in missione per osservare e imparare i trucchi del mestiere, come fa il suo personaggio nel film, per poi un domani sedersi dietro la macchina da presa. Se questa è la sua ambizione, gli auguro davvero il meglio e che la possa esaudire perché questa mia recensione di Il vegetale oltre che decantare gli aspetti che più hanno impressionato o criticare quelli che hanno impressionato meno, ha l'intento di esaltare l'esordio del giovane attore milanese in un film che comunque come tante altre commedie italiane non passerà alla storia se no forse proprio come trampolino di lancio definitivo della carriera di Rovazzi. Ad impressionarmi nella sua interpretazione è stata la sua comicità vagamente fantozziana, il ritrovarsi per caso in situazioni assurde, come, sempre per parallelismo, ritrovarsi a recitare in un film per il cinema; registro narrativo quasi similare ad un videoclip tipo che lo stesso realizza sul suo canale YouTube e mimiche facciali divertenti mi hanno suggerito il perché Rovazzi piace, se con le sue canzoni ha fatto impazzire i bambini, con Il vegetale conquisterà anche la simpatia degli adulti grazie alla sua faccia pulita, onesta, da bravo ragazzo, una faccia qualunque, un faccia anti-cinema perché il mondo del cinema è fatto di facce e quella di Rovazzi piace, insomma da qui a dieci anni magari sarò anche brutalmente smentito ma Il vegetale a Fabio Rovazzi lo fa Volare.
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