Non esistono cattivi animali, ma solo cattivi padroni ed ogni essere, animale o umano che sia, è sempre lo specchio degli insegnamenti ricevuti e del contesto ambientale in cui vive. Questi sono i primi pensieri che hanno albergato nella mia mente durante la visione di Zanna Bianca, classico esempio di film che vedi quasi per caso, ma finisci per apprezzarlo.
Del lungometraggio animato di Alexandre Espigares mi ha subito colpito lo stile di disegno molto particolare perché potrebbe sembrare imperfetto o incompleto, ma proprio come lo stesso regista ha affermato è del tutto singolare e fantasioso, un stile europeo che per forza di cose non vuole copiare lo stile della computer grafica che fanno gli americani orientato alle vendite e realizzato grazie a finanziamenti portatori di grandi budget in fase di produzione, ma un disegno accompagnato da una tecnica di animazione tanto semplice quanto efficace, capace di rendere i personaggi quasi protagonisti di veri dipinti, niente di nuovo o strano è solo una tecnica di disegno che non siamo abituati ad ammirare. Il design scelto per i personaggi è accurato e intelligente, gli uomini sono realizzati con tratti spigolosi, alcuni con colori scuri e ombreggiati altri luminosi, gli animali soprattutto quelli protagonisti sono dipinti come quadri ad olio.
Durante la visione del film in sala ho provato a mettermi nei panni di un giovanissimo spettatore e subito dopo in quelli di un genitore che al cinema accompagna il giovanissimo spettatore, il risultato è che il film di Espigares presentando scene dark molto audaci per un film d'animazione possa in determinate sequenze urtare la sensibilità dei più piccoli. Il regista originario per metà della Spagna e per metà del Lussemburgo nonostante tutto però riesce a trovare il giusto equilibrio tra il libro di London e le altre precedenti trasposizioni cinematografiche in virtù della concezione di violenza, innata nell'uomo e nella sua esistenza all'interno del mondo animale. Rispetto al romanzo di London nel film non sono stati inseriti episodi molto crudi nei quali viene descritto in dettaglio il violento mondo selvaggio e il violento mondo della civiltà umana, ma se con la lettura del libro un bambino deve dar vita alle parole tramite la sua personale immaginazione e un bambino non conosce la violenza, ovvero non dovrebbe conoscerla, quindi ha una sua personale concezione e interpretazione, con un film la violenza gli viene mostrata, Zanna Bianca tendenzialmente è una storia violenta e se a determinate scene si aggiunge poi la musica o altri effetti si potrebbe rischiare di trasmettere più paura e tensione. Non sempre il binomio tra film d'animazione e film per bambini si sposa alla perfezione e Zanna Bianca di Alexandre Espigares è un esempio anche se nonostante tutto giocando sul limite riesce a presentarsi come un film per famiglie capace di tradurre in immagini il romanzo di London, ma soprattutto raccontandole attraverso il punto di vista dei quadrupedi e la voce narrante di Toni Servillo, niente animali parlanti, nessun effetto favola, un espediente eccellente per rendere il film realistico e un buon mezzo di insegnamento perché il film seppur d'animazione è soprattutto rivolto agli adulti, anzi a quei genitori che al cinema accompagnano i giovanissimi spettatori capaci di proteggerli da scene forti, spiegare dinamiche che potrebbero sembrare incomprensibili e facendo da tramite insegnare con le giuste parole i valori quali la riconoscenza, l'amicizia, la fedeltà, il rispetto e il perdono che la storia del cane lupo con il pelo sulle zampe di colore bianco inevitabilmente trasmette.
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