Cosa fai a Capodanno? Una delle domande più antipatiche alle quali rispondere, al cinema diventa il titolo di uno dei film più antipatici da vedere degli ultimi anni. Qualsiasi cosa si potrebbe fare a Capodanno di sicuro sarebbe un'esperienza migliore di quella che personalmente ho vissuto in sala durante la visione del primo film da regista di Filippo Bologna. "C'è sempre altrove una festa migliore nella quale tu non ci sei" e "la vita è dove sei adesso", così come recita uno dei protagonisti nel finale mi sono chiesto: "Cosa ho fatto di male nella vita per essere entrato in quella sala del cinema?" perché ogni tipo di recensione che si potrebbe fare sul film è concentrata in queste battute finali, ovvero c'è sempre e comunque altrove una sala che trasmette un film migliore e nella quale tu non ci sei, soprattutto se stai perdendo tempo guardando Cosa fai a Capodanno?
Ma procediamo con ordine e iniziamo subito a chiederci: chi è Filippo Bologna? Apprezzato e premiato scrittore e in ambito cinematografico un importante sceneggiatore, con altri autori condivide il David di Donatello 2016 per la miglior sceneggiature del film Perfetti Sconosciuti. Ecco questo primo lavoro da regista di Filippo Bologna sembra risultare una brutta copia di quel capolavoro assoluto del cinema italiano moderno, nonché di altri cult ambientati a tavola, questa è l'origine dei mali, delle perplessità e le cause sono derivate da diversi fattori. Fondamentalmente l'idea alla base della sceneggiatura è molto interessante poiché rispondere alla scomoda domanda è davvero difficile per chiunque. L'ultimo giorno dell'anno e il nuovo inizio, il capodanno inevitabilmente si presenta e anche più in fretta di quanto uno si aspetti, approfitta dell'allegra distrazione delle festività natalizie e puntualmente c'è chi si ritrova impreparato e senza un adeguato impegno o un suggestivo appuntamento, c'è chi pur di festeggiare è pronto a tutto e accetta qualsiasi invito, chi è costretto a lavorare o sfrutta l'occasione e le abitazioni vuote per commettere furti, chi ama rispettare le tradizioni oppure chi mette a disposizione la propria casa per incontrare sconosciuti e fare scambi di coppia come intendono fare i personaggi del film, un'idea alla base della sceneggiatura interessante poiché riesce anche a riunire un cast apprezzabile e dalle performance interpretative discrete come quella di Isabella Ferrari, Luca Argentero o Alessandro Haber quasi teatrale. Un'idea alla base della sceneggiatura non sviluppata a dovere, quindi non supportata nella messa in scena dalle battute e gag che a tutti gli effetti risultano non funzionanti poiché non comprensibile l'identificazione del genere nel quale esse si collocano. Il film è una commedia? un thriller? un dramma? Nella prima parte ogni tentativo invano di suscitare risate è posto sulle spalle di Ilenia Pastorelli, perfetta nel ruolo dell'ingenua svampita ed eccezionale al fianco di Carlo Verdone in Benedetta Follia, purtroppo in Cosa fai a Capodanno? non riesce a reggere la responsabilità data, ma soprattutto, senza fare spoiler, mi chiedo ancora perché due ladri impegnati nella ricerca della cassaforte, dopo aver sentito il campanello della casa che stanno svaligiando suonare invece di scappare immediatamente si fingono i padroni di casa?
Un film pieno di incomprensioni, non solo il genere e l'atmosfere non valorizzano le battute e le gag sviluppate, ma anche i personaggi non sono ben caratterizzati, risultano essere senza un chiaro passato e futuro, non è infatti comprensibile il loro sviluppo, i loro comportamenti, essi cambiano e compiono azioni inspiegabili poiché assenti sono i presupposti di sviluppo caratteriale, chiaro esempio le sequenze che coinvolgono Marina e Valerio, la coppia presente nel prologo e nell'epilogo interpretata da Valentina Lodovini e Riccardo Scamarcio, i due ristoratori della ditta di catering bloccati nel furgone in mezzo al nulla, il timido e schivo Jacopo (Ludovico Succio) figlio di Domitilla (Isabella Ferrari) che improvvisamente si trasforma in amante focoso o le motivazioni dietro la tragica scelta che improvvisamente prende Romano, politico e professore universitario dalle rigide ideologie inchiodato sulla sedia a rotelle, personaggio interpretato da Alessandro Haber. Cosa fai a Capodanno? è un minestrone di battute non funzionanti ed eventi incomprensibili spacciato al pubblico come una commedia noir dalle cinquanta sfumature di nero, di grigio e di rosso, dalle squallide allusioni sessuali che nascondono discorsi osceni che finiscono per toccare temi e imbarazzanti luoghi comuni che riguardano la nostra società. La pubblicazione poi di un trailer senza censure su un sito web per adulti si dimostra essere una strategia pubblicitaria tanto squallida quanto ingannevole di un film che si perde nella ricerca di originalità e di nuovi orizzonti, insomma un passo indietro per la nuova commedia italiana e per Filippo Bologna un esperimento fallito.
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