Il progetto cinematografico intitolato con l'acronimo MCU, ovvero Marvel Cinematic Universe, è quasi giunto al suo atteso epilogo. Dal 2008 ad oggi molte cose sono cambiate, ad esempio l'acquisizione della Marvel Entertainment, azienda operante nel settore dell'intrattenimento, nota con la più semplice e stilizzata denominazione Marvel, da parte della Disney, ovvero The Walt Disney Company ha comportato che i Marvel Studios, nati per la produzione cinematografica, venissero inglobati dai Walt Disney Studios con annesse e connesse conseguenze quali nuove linee guida e variazioni stilistiche. Tutti gli ultimi titoli che compongono la cossidetta terza era infatti hanno toni più leggeri, atmosfere familiari e quel tocco in più di colore e musicalità, esempi lampanti sono i due capitoli di James Gunn su I Guardiani della Galassia, Spider-Man Homecoming o Thor Ragnarok . Ma tra cambiamenti e variazioni punto fermo e di riferimento resta il lavoro svolto in termini di identità e di percezione di tale identità nella mente dello spettatore. È certo merito della Marvel se dopo i titoli di coda e nonostante le luci che in sala si accendono, si rimane seduti comodi e composti in attesa della cossidetta scena post credit. Lo spettatore ha imparato a conoscere un film Marvel ed oggi è stato educato ad aspettare la fine dei titoli di coda, spesso quella scena lunga circa due minuti è più attesa del film stesso, perché nasconde indizi e rivela informazioni importanti, esclusive che solo chi è in sala può conoscere prima di chiunque altro su quello che accadrà nei titoli futuri. La Marvel come Thanos ci ha tutti in pugno, il destino dell'umanità così come quello dell'intrattenimento cinematografico ricercato da noi appassionati dipende da uno schiocco di dita e per capire come impedirlo non ci resta che correre al cinema per assistere a Captain Marvel, primo cinecomic Marvel con protagonista un supereroe femminile, ultimo tassello mancante in attesa di Avengers Endgame. A tal proposito Il film di Anna Boden e Ryan Fleck, così come il sequel di Ant-Man visto la scorsa estate, mi ha suscitato qualche perplessità in quanto ancora sconvolto dai fatti accaduti in Infinity War, non avevo tanta voglia di conoscere e scoprire la storia di un personaggio nuovo e inedito rispetto alla suggestiva idea di vedere immediatamente Endgame, ripartire da dove abbiamo lasciato i nostri amati eroi o almeno chi tra loro è ancora tutto intero. Ma è anche vero che Captain Marvel mostra scenari nascosti e antecedenti, informazioni e suggerimenti dai quali partire per fantasticare storie e teorie su Thanos e l'atteso Endgame, nonché devo ammettere che la sceneggiatura mi è pure piaciuta tantissimo così da creare conflitto all'interno delle mie personali valutazioni fatte a fine visione.
Chi è Captain Marvel? Dalle prime immagini di Hala, capitale dell'impero Kree, lo spettatore inizia a fare la conoscenza di Vers, il personaggio interpretato da Brie Larson fa parte della Starforce, una potente squadra di nobili guerrieri capitanati dal comandante Yon-Rogg. Vers è dotata di superpoteri, ma tra i quali di certo non c'è la memoria poiché non ricorda nulla del suo passato. Durante una missione la Starforce subisce una imboscata ad opera degli Skrull, alieni muta forma in eterna lotta con i Kree, Vers viene fatta prigioniera è sottoposta ad un interrogatorio mentale. Gli Skrull viaggiano nella mente e nei ricordi della ragazza in cerca di informazioni per localizzare un potente motore a velocità della luce e mostrano allo spettatore flashback interessanti sul suo passato. Vers riesce a svegliarsi e divincolarsi dalla morsa aliena, ha uno scontro e nel tentativo di fuggire precipita proprio sul pianeta nel quale si trova il motore ricercato dagli Skrull, ovvero il pianeta Terra.
Quello che accade sulla Terra potrete scoprirlo andando al cinema, tra scene d'azione ed effetti speciali, colpi di scena e ribaltamento di ruoli Vers in primis scopre che il suo vero nome è Carol Danvers, sulla Terra è l'anno 1995 e il primo terrestre con cui instaura un rapporto di amicizia è un giovane Nick Fury (Samuel L. Jackson) agente dello S.H.I.E.L.D.
Come già manifestato in precedenza ho avuto un pizzico di delusione durante la visione del film poiché avrei preferito guardare direttamente Endgame, tuffarmi nel proseguo dell'avventura lasciata in sospeso oppure vista la scena post credit di Infinity War, nella quale Nick Fury poco prima di polverizzarsi aziona un misterioso cercapersone, conoscere la storia e le origini di un nuovo e sconosciuto personaggio Marvel sarebbe stato piacevole se connessa a straordinarie informazioni e suggerimenti sull'imminente futuro, su Thanos o sull'epilogo del mondo e dell'universo Marvel, visto che in quest'ultimo titolo non sono di fondamentale importanza o effetto.
Senza dubbio tra gli aspetti positivi, Captain Marvel gioca e sa intrattenere con le linee temporali narrative, ovvero il racconto si sviluppa con un processo temporale insolitamente inverso rispetto a tutti gli altri film di genere. Lo spettatore crea empatia con il personaggio principale, Vers è già una donna adulta e possiede i superpoteri, non ha ricordi e per lo spettatore è divertente e coinvolgente scoprire la sua storia, le sue origini e le origini dei suoi poteri insieme a lei ed attraverso flashback o le parole del comandante Yon-Rogg, interpretato da un Jude Law perfetto nel suo ruolo, la suprema intelligenza (leader dell'Impero Kree) e Talos, lo Skrull posto alla guida dell'invasione sul pianeta Terra.
Captain Marvel è Brie Larson, la giovane premio Oscar, una ragazza bellissima, sportiva e dinamica che in carriera ha interpretato personaggi dallo spessore intellettuale ed emotivo, dotata di una magnetica personalità, forza interiore e allo stesso tempo un carattere mite e riservato. La scelta per il ruolo di supereroina Marvel risulta una mossa vincente e anche se personalmente pur ammaliato dalla sua bellezza e semplicità non l'ho trovata molto espressiva, credo che senza fare molta fatica possa diventare figura di riferimento e imitazione da parte di molte ragazze che nei valori trasmessi hanno motivo di immedesimarsi, come ad esempio la forza e la caparbietà di una donna o più in generale un essere umano sempre pronto ad rialzarsi in seguito ad ogni caduta.
Captain Marvel è Vers, Carol Danvers o Brie Larson, ma anche Nick Fury e Goose, il primo personaggio familiare e di riferimento per il pubblico che attraverso il quale può fare collegamenti e trovare riferimenti a eventi e dinamiche già viste in questi ultimi anni all'interno del MCU, il secondo una gattina che saprà conquistare le simpatie e l'affetto di tutti, nonché vero personaggio caratterista peculiare nello stile imposto dalla Disney per abbassare i toni e regalare momenti di ilarità. Nick Fury inevitabilmente è interpretato da uno straordinario Samurl L. Jackson ringiovanito grazie al trucco o alla computer grafica, ma a prescindere dall'aspetto il lavoro fatto sulla sua caratterizzazioni è davvero eccezionale. Giovane, senza la benda sull'occhio, inesperto e alle prese per la prima volta con entità extraterrestri, stranito e allo stesso tempo entusiasta. Captain Marvel è ambientato negli anni '90, un periodo abbastanza recente ma allo stesso tempo lontano, l'approccio di Vers con la tecnologia terrestre del 1995 diverte e fa riflettere soprattutto considerando i passi avanti fatti oggi, certo non vantiamo della stessa tecnologia aliena Kree o Skrull eppure basta vedere Vers alle prese con un vecchio computer fisso, il lento caricamento di un file, cascare su un blockbuster aperto e in attività oppure cercare la meta su una cartina stradale per far riaffiorare nostalgici ricordi e strappare un ironico sorriso.
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