Se mai un giorno Denis Villeneuve dovesse aprire un canale YouTube (oppure un profilo tematico su un qualsiasi social network) con l'intento di fare una sapiente divulgazione Sci-fi cinematografica, lo potrebbe intitolare "La fantascienza che ci piace", perché proprio come ha fatto con la fisica il famoso professore influencer, Vincenzo Schettini, rendendola (attraverso una superba attività di comunicazione) un po' alla portata di tutti, anche il regista e sceneggiatore canadese, quasi condividendo con il prof pugliese tale grande capacità comunicativa - in questo caso visiva - ha reso la fantascienza cinematografica a portata persino dei profani del genere. La fantascienza di Villeneuve è tangibile, perché non è astratta nella forma, ma profonda e concreta nei contenuti. Dune - Parte due è il manifesto della sua peculiarità. Un sequel credibile (come dimostrato con Blade Runner 2049 ) sotto diversi punti di vista: la trama è fedele ai romanzi di Frank Herbert (a
Sapete cos'è l'Anthology Film Archives di New York? È un centro internazionale per la conservazione, lo studio e l'esposizione di film, in particolare film indipendenti, infatti, grazie ai suoi oltre 20.000 titoli accuratamente conservati, l'Anthology Film Archives è considerato uno degli archivi più vasti e importanti al mondo riguardo il cinema indipendente, d'avanguardia e sperimentale e l'unica organizzazione no-profit in questo ambito poiché con proiezioni, incontri con artisti e pubblicazione di libri e cataloghi, anche per le scuole, è capace di autofinanziarsi.
Ma perché dirvi questo? Sabato 5 ottobre presso la sala cinematografica dell'Anthology Film Archives nell'Est Village di Manhattan a New York ci sarà la première di Japanese Borscht, film indie di Eric Spade Rivas, un progetto alquanto interessante per la storia che si cela dietro la sua origine e la composizione del cast definito, giusto per usare un eufemismo, "bizzarro".
"Il cast è bizzarro, basta davvero questo per creare subito interesse sul film"
Japanese Borscht è unremake di un film girato dallo stesso Eric Rivas su una piccola macchina da presa 15 anni fa, come spiega il regista, è stato il suo primo film realizzato quando era ancora un giovane attore e trovava difficoltà ad ottenere ingaggi. Il film che verrà presentato in anteprima all'Anthology Film Archives presenta membri del cast originale e una manciata di nomi più noti, tra essi figurano lo stesso Rivas nel ruolo del protagonista David, l'eclettico giornalista ed editorialista americano Michael Musto, la star del cinema per adulti Ron Jeremy, Angel Salazar (il "Chi Chi" di Scarface), Ivan Cornejo, Daniel Di Criscio, Apache Ramos, Noel Ashman, Racheal Cain, Michael Alig e Lillo Brancato.
Nella lucida follia di Eric Rivas (autore di diversi cortometraggi e vincitore del Coney Island film festival con la trailogia di Vamp Bikers) di amalgamare e riunire personaggi e personalità così diverse tra loro nella costruzione di un cast "bizzarro", una solida certezza è notare la partecipazione al film di due attori italiani: il pugliese Gianluca Cammisa già protagonista nell'originale e l'abruzzese Luca Pironti, all'esordio sul grande schermo, con il quale sono entrato in contatto e gentilmente si è prestato a rispondere a qualche domanda.
Chi è Luca Pironti?
"Luca Pironti è un attore, musicista e cantante di origini italiane, nato ad Ortona (Chieti) che si trasferisce a New York nel 2009 a 23 anni. Frequenta gli HB studio di Manhattan, dove studia recitazione, ma comincia la sua attività artistica come batterista, prima nella band pop rock Bury Me A Lion, successivamente come cantante nella band indie rock Redfoot e poi come produttore nella band Green Tiquor. Nel frattempo dal 2012 al 2015 lavora in piccole compagnie teatrali nella zona di New York".
Da quanto tempo dura il sodalizio artistico con Eric Rivas?
"Dagli inizi del 2017 con Eric Rivas è nata una solida amicizia e dopo una serie di cortometraggi, con Japanese Borscht e la serie tv Alex (data di realizzazione ancora da definire), il mio esordio sul grande schermo".
Japanese Borscht è il remake di un film girato 15 anni fa diventato oggi un classico indie. Come presenteresti la trama del film?
"David, un attore di teatro un po' sfigato, per amore della sua tipa si ritrova coinvolto in una storia di furto di denaro e viene incolpato ingiustamente dal fratello della ragazza e dai suoi scagnozzi che sono dei brutti ceffi. Loro vogliono farlo fuori e lui si rivolge alla mafia giapponese che lo aiuta perché era amico con uno di loro. Il film presenta diversi colpi di scena, è divertente e dal ritmo serrato".
Com'è sul set Eric Rivas? Ma soprattutto com'è stato lavorare con un cast, così come hai definito, "bizzarro"? Hai aneddoti o episodi da raccontare?
"Eric Rivas è un maestro del Guerrillia shooting, ovvero una forma di cinema caratterizzata da budget bassi, nella quale la troupe si muove, opera e utilizza come può quello che è a disposizione. Ti racconto che in Japanese Borscht sono state girate scene pericolose, in una di esse io ero alla guida di una delle due auto che viaggiavano parallelamente ad alta velocità sul ponte di Manhattan alle due di notte. Eric (n.d.r. Rivas) ed il cameraman al mio fianco mentre nell'altra gli attori che recitavano la scena. Niente polizia altrimenti ci avrebbero arrestati tutti e buttato via la chiave (n.d.r. in questa forma di cinema indipendente spesso le scene vengono girate velocemente in luoghi reali senza preavviso o senza ottenere permessi di ripresa), così come alle quattro di notte senza alcun permesso abbiamo girato la scena del linciaggio di David (n.d.r. personaggio interpretato da Eric Rivas) a Park Avenue, anche lì non so grazie a quale santo non è passato nessun poliziotto oppure un altro episodio riguarda una delle scene cruciali del film, girate all'aperto dove pioveva a dirotto, ma improvvisamente il cielo si apre per due ore consecutive, abbiamo avuto giusto il tempo di girare velocemente la scena, 40 persone in uno spazio piccolissimo a Staten Island, finiamo e ricomincia a scrosciare con lampi e tuoni precisamente subito dopo l'ultimo ciak".
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