Cerca nel blog
Recensioni e spiegazioni di film in programma al cinema o in uscita home video.
In primo piano
Archivio
Archivio
- Ottieni link
- X
- Altre app
Vi spiego perché non mi è piaciuto Inside Out 2
Dopo aver dato voce a giocattoli, insetti, mostri, pesci, auto da corsa, orsi ribelli e ratti dal palato raffinato nel 2015 la Disney Pixar ebbe la brillante idea di dare vita alle emozioni, personificandole con la stessa forma e sembianze del personaggio protagonista che le ospita nella propria sfera emotiva. Così in Inside Out abbiamo avuto modo di scoprire come Gioia, Tristezza, Disgusto, Paura e Rabbia convivono e lavorano per il bene della piccola Riley Andersen. Un film a dir poco geniale, Golden Globe e Premio Oscar per il miglior film d'animazione e persino una candidatura alla migliore sceneggiatura originale poiché, in effetti, oltre la forma è proprio la struttura narrativa (caso studio su alcuni testi didattici) uno degli aspetti del film che viene maggiormente esaltato ed apprezzato. In effetti, come ho potuto anche costatare in un video che mi capitò un po' di tempo fa, tra le riproduzioni casuali di YouTube, separando le due linee narrative che caratterizzano il film, ovvero la storia "Inside" - il viaggio dell'eroe che compiono Gioia e Tristezza all'interno della sfera emotiva di Riley tra ricordi ed esperienze di vita vissute - e la storia "Out" - il viaggio che la malinconica ed incompresa Riley intraprende dopo aver preso la decisione di scappare di casa per tornare nella città in cui ha vissuto precedentemente - è possibile ricavare due corti animati estremamente godibili, in modo indipendente, ma soprattutto in stile Disney Pixar.
Dopo Inside Out gli autori Disney Pixar hanno realizzato un capolavoro assoluto dando voce e vita alle persone che non ci sono più e qualche passo falso, a mio parere, dando voce alle anime e agli elementi naturali, ma al netto di idee un pochino sottovalutate dal grande pubblico, come ad esempio quella invece di non dar voce ai dinosauri o provare ad avventurarsi in ambientazioni k-pop, fantasy o scenari in cui il mar Ligure fa da sfondo e cornice alla storia, hanno dato nuovamente voce a giocattoli, mostri, pesci, auto da corsa, ma soprattutto alle emozioni in Inside Out 2 con un risultato che mi lascia alquanto interdetto.
Il nuovo film d'animazione Disney Pixar dopo pochi giorni di proiezione in sala ha superato i record di incassi e di affluenza, i dati suggeriscono che l'età media degli spettatori è più alta rispetto al target a cui il film è rivolto, sui social già dopo poche ore dalla sua uscita sono state condivise alcune emozionanti citazioni e simpatici meme, il passaparola dice che il film fa ridere i bambini, ma inevitabilmente commuove gli adulti. Sarà che gli spettatori sono gli stessi che hanno visto il primo film e sono cresciuti negli ultimi 9 anni, magari mettendo anche su famiglia hanno trovato, nella scelta di portare i propri figli al cinema, l'occasione giusta per tornare ad emozionarsi in sala insieme a Gioia, Tristezza, Disgusto, Paura e Rabbia oppure che la strategia promozionale, studiata per l'uscita di questo sequel si è dimostrata vincente in quanto dalla diffusione del primo trailer ha giocato sulla curiosità degli spettatori annunciando, senza mostrare - fino a poche settimana dall'uscita ufficiale del film - la presenza di Ansia come nuovo personaggio protagonista nella "squadra" delle emozioni. È proprio il tema che Inside Out 2 affronta ad aver attirato spettatori, impazienti di assistere al finale (spesso persino spoilerato) per affermare al proprio vicino di poltrona, in alcuni casi una persona obbligata ad assumersi il ruolo di accompagnatore: "Hai visto cosa succede quando mi sento così!? Tu non puoi capire".
Ho visto Inside Out 2 più di una volta e soprattutto in contesti e modalità diverse, dalla sua uscita in sala al caricamento sulla piattaforma streaming a tema, su smartphone fuori casa e in tv comodamente sul divano, fino all'ultima visione condivisa in famiglia in occasione delle festività natalizie, apprezzando sempre di più ad ogni singola visione forma e struttura, ma allo stesso tempo confermando l'impressione iniziale in merito al contenuto che mi ha lasciato fin da subito interdetto, ovvero che mi spinge a considerarlo una produzione fin troppo studiata e forzata, in quanto si sviluppa, sfruttando la peculiarità tanto apprezzata nel film precedente della forma e della struttura narrativa, intorno o meglio in funzione del momento di maggior climax emotivo che si raggiunge inevitabilmente in una delle sequenze finali. Sto parlando infatti del momento in cui Riley è prede impotente di un attacco di panico.
Il film affronta una tematica spaventosamente attuale, ovvero la diffusione dei disturbi d'ansia, in particolare nei giovanissimi in età adolescenziale, fase di crescita che per la maggioranza di ragazze e ragazzi e per motivazioni disparate si dimostra essere critica e difficile da affrontare in quanto molto spesso vissuta in modo pauroso o stressante, ma allo stesso tempo, mi auguro, che il film non si proponga anche di suggerire il modo o la soluzione per combattere o risolvere tale problematica in quanto a mio parere questo viene sviluppato in modo estremamente semplicistico. Per definizione l'ansia è uno stato psichico di un individuo caratterizzato da una complessa combinazione di sensazioni ed emozioni che includono maggiormente ed in modo intenso preoccupazione, apprensione o paura, scaturite da stimoli ambientali, situazionali o cognitivi poiché molto spesso si traduce in un forte stress dovuto da pensieri paurosi, sconfortanti o pessimistici nei confronti di eventi "pericolosi" non ancora avvenuti, ovvero soltanto immaginati in quanto magari non avranno mai una vera e concreta realizzazione.
A mio parere l'ansia non è una semplice emozione, ma una vera e propria patologia che contestualmente comporta molto spesso anche disturbi emotivi, fisici, somatici (fisiologici) o comportamentali ed in casi particolari o estremi potrebbe implicare persino disturbi celebrali. L'ansia è difficile da eliminare, infatti la si può contrastare con tanta forza di volontà, ma alla fine ci si limita ad imparare a conviverci, come anche Gioia sottolinea, in una delle scene del film dal forte impatto e coinvolgimento emotivo, nessuno può fermare Ansia, ma da lei però si potrebbe imparare a lasciar andare le cose e gli eventi che non si possono controllare. In alcuni casi le persone affette da questa patologia intraprendono un percorso di cura da uno psicologo, in altri casi sono i medicinali ad alleviare i sintomi. Sono questi i motivi e le ragioni che mi spingono a dubitare sul contenuto di Inside Out 2 e sull'epilogo verso il quale esso deraglia in quanto, anche se il momento in cui Riley è preda di un attacco di panico durante una decisiva partita di Hockey è preparato perfettamente dal punto di vista tecnico e narrativo (impeccabile allo stesso modo nella storia "Inside" nella quale Ansia, con l'ausilio di nuove emozioni che prendono vita durante la fase di crescita di Riley, prende il controllo della sfera emotiva della protagonista, mandando in tilt la cabina di controllo delle sue emozioni, e nella storia "Out" in cui Riley per conquistarsi il suo posto nella squadra di Hockey femminile ed entrare nelle simpatie delle compagne di squadra - capitano incluso - volta le spalle alle sue due amiche d'infanzia) in quanto la giovane protagonista si ritrova braccata da pressioni e aspettative in seguito ad un periodo di forte stress, non è proprio accettabile l'idea che basti recuperare la sicurezza e la consapevolezza di se stessi per superare il fatidico momento di difficoltà ed immobilità fisica ed emotiva. La particolarità della tematica merita più cura ed attenzione nella sua rappresentazione e sviluppo, ragion per cui, considerando altre opere che ho potuto vedere o leggere a riguardo, nonostante i toni e il pubblico target al quale un film Disney Pixar solitamente si dovrebbe rivolgere, reputo Inside Out 2 solo un semplice pretesto per attirare pubblico e fare facili incassi con uno dei prodotti più forti e di maggior successo della casa delle idee, in un momento storico in cui le idee ahimè scarseggiano.
Seguitemi su Instagram o sulla pagina Facebook per conoscere altre curiosità ed essere sempre aggiornati sui nuovi contenuti di IfilmchevedeDario.
Etichette
Etichette

Post più popolari
Bird: una fiaba urbana che vola basso, tra i margini della società e una magica speranza verso un futuro migliore
- Ottieni link
- X
- Altre app
Minari: un messaggio di fede e speranza di Lee Isaac Chung
- Ottieni link
- X
- Altre app
Commenti
Posta un commento