Rispetto ad altre tipologie di pietre preziose, di per sé, il diamante non è un materiale tanto raro e per dirla tutta appena scavato non è neanche tanto bello da vedere, ma con la giusta lavorazione (il taglio a brillante, capace di far catturare e di conseguenza far riflettere la luce così da far brillare la pietra) quel che si definisce diamante grezzo può diventare un bellissimo brillante. Diamante grezzo è anche il raro
opale nero oggetto della contesa nel film dei fratelli
Safdie,
Uncut Gems (
Diamanti grezzi), così come la similitudine usata per definire e disegnare la caratterizzazione del personaggio protagonista del suddetto film, interpretato in modo superbo da
Adam Sandler, poiché si può definire diamante grezzo anche una persona dal grande potenziale inespresso.
Howard Ratner (Adam Sandler) fondamentalmente possiede diverse qualità poco visibili all'apparenza perché appunto inespresse e non sfruttate in modo ottimale, ovvero sono stimolate solo dal brivido del rischio o dall'elettrizzante senso di autodistruzione personale. Howard quasi sempre riesce a sfuggire da situazioni scomode e dare il meglio di sé quando messo spalle al muro, ma sotto pressione è anche lo spettatore che non fatica ad entrare in empatia con lui grazie alle frenetiche riprese o l'utilizzo di strette inquadrature e l'interpretazione dello stesso Adam Sandler che per la prima volta l'ho visto cimentarsi in un ruolo non comico e come molto spesso accade, ovvero quando un attore tanto apprezzato e amato per aver fatto ridere con i suoi precedenti e abituali ruoli comici cambia registro, seppur solo per l'occasione, attira la simpatia dello spettatore che incuriosito dalla performance che andrà ad eseguire, quasi, finisce per prendere le sue difese e tifare per lui.
Howard è un personaggio immorale, ma allo stesso tempo è trattato in modo compassionevole dalle persone che gli girano intorno, un po' meno dai suoi creditori perché il personaggio di Howard avrebbe potuto avere una caratterizzazione diversa, ma se non fosse un drogato, stressato, indebitato, con un matrimonio alle spalle e una giovane amante al fianco, insomma se non fosse un personaggio borderline non sarebbe un protagonista stilisticamente coerente alla filmografia dei fratelli Josh e Benny Safdie. Tra le qualità di Howard senza dubbio spicca l'infallibile fiuto per gli affari che gli suggerisce di corrompere due sottopagati minatori del popolo falascia (di origine etiope e religione ebraica) per procurarsi, direttamente da una miniera in Etiopia, un opale nero allo stato grezzo con l'obiettivo di metterlo all'asta (secondo una sua stima avrebbe un valore di circa un milione di dollari) per saldare tutti i suoi debiti e uscire dai guai. Howard ha la situazione sotto controllo? Sa davvero quello che sta facendo? Ma soprattutto è anche un incallito scommettitore, questa sua debolezza può condizionare le sorti del suo destino? La convinzione che tutto si possa sistemare, magari piazzando, anche illegalmente, una scommessa sul basket e quindi moltiplicando eventualmente con una vincita le disponibilità economiche in possesso, la possiamo considerare mera ludopatia o incurabile ottimismo?
A proposito di filmografia e coerenza stilistica dei due maestri del cinema indipendente americano, in Diamanti grezzi ho rivisto lo stesso metodo di ripresa, gli stessi cupi toni e colori della fotografia, una similare struttura narrativa e il ritmo frenetico del precedente lavoro, ovvero Good Time. Ma se recensendolo l'ho definito un film che come uno shottino va gustato tutto in un sorso, per Diamanti grezzi vi consiglio di accompagnare la visione con una calda tazza di camomilla.
"Il nostro Howard non è nemmeno un po' come il vero Howard, ma non ci sarebbe il nostro Howard senza il vero Howard"
Josh Safdie
La storia scritta e diretta da
Josh e Benny Safdie ha una collocazione narrativa spaziale e temporale abbastanza chiara e precisa: New York nella primavera del 2012 e un prologo contestualizzato in Etiopia nell'autunno del 2010. Diamanti grezzi ha una struttura narrativa ben articolata, infatti, il viaggio all'interno del personaggio di Howard, non è solo metaforico, inizia proprio fisicamente in una delle scene iniziali del film attraverso una colonscopia. Non esiste in apparenza una situazione iniziale di equilibrio ma il cerchio narrativo che inizia con un viaggio fisico all'interno di uno scomodo orifizio, si conclude allo stesso modo, esaurendo il corso degli eventi, ma toccherà a voi scoprire di quale altro orifizio si tratti. Inoltre, il cast oltre al già citato Adam Sandler e la piacevole scoperta di Julia Fox e composta tra gli altri anche dal rapper Lakeith Stanfield, la cantante e musicista Idina Menzel, Eric Bogosian, ma soprattutto dal ex giocatore di basket NBA Kevin Garnett e il cantante The Weeknd nel ruolo di se stessi.
Queste indicazioni possono essere anche tradotte in indizi che fanno insinuare il dubbio nello spettatore che la storia raccontata sia vera, ovvero realmente accaduta. In realtà è fortemente ispirata alle storie che il padre dei fratelli Safdie abitualmente raccontava in casa, il quale per una decina di anni ha lavorato nel quartiere dei diamanti a Manhattan alle dipendente di un ragazzo, definito da loro stessi un "personaggio", di nome guarda caso proprio Howard.
VOTO: 4 STELLE!
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