"Quello che succede a Las Vegas, resta a Las Vegas", non esiste slogan più efficace di questo, lanciato da una nota agenzia pubblicitaria americana, a differenza di quanto si posa pensare, soltanto nel 2003 per rilanciare (come se non bastasse) l'immagine della città più grande dello stato del Nevada, negli Stati Uniti d'America. Quella che oggi comunemente e impropriamente chiamiamo Las Vegas, in realtà è un agglomerato urbano di diverse unità amministrative che comprendono la città di Las Vegas propriamente detta, la città di North Las Vegas, la città di Henderson (secondo la rivista Forbes una delle più sicure e vivibili degli Stati Uniti) e Paradise, in realtà un comune non incorporato dal punto di vista amministrativo, cioè un'area geografica priva di municipalità, priva di personalità giuridica che risponde direttamente alla contea di Clark in Nevada, sotto la locuzione della città di Las Vegas che oltre a contenere un aeroporto internazionale e l'università del Nevada, include la Las Vegas Boulevard South meglio conosciuta come Las Vegas Strip, ovvero la via in cui sono dislocati i negozi e locali più importanti, i famosi casinò e 19 su 25 hotel più grandi al mondo.
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Las Vegas nasce il 15 maggio 1905, quando venne fondata come villaggio ferroviario e divenne ufficialmente una città il 16 marzo del 1911, ma quando Las Vegas è diventata la capitale del divertimento, dello shopping e del gioco d'azzardo? Dalla sua fondazione per decenni fu una stazione di sosta per le carovane di pionieri diretti in California, in seguito un importante snodo ferroviario, ma con l'espandersi delle ferrovie nel resto del paese perse attrazione, così solo dopo la costruzione dell'imponente Diga Hoover grazie al ritorno economico dovuto dai turisti e dai fondi pubblici investiti, Las Vegas conobbe una relativa rinascita. Nel 1931, però, la legalizzazione del gioco d'azzardo portò all'avvento dei casinò e degli hotel, l'etichetta di meta turistica dalla forte attrazione, conosce una crescita demografica, ma la legalizzazione del gioco d'azzardo, la disponibilità e la facilità con la quale si possono rimediare alcolici ad ogni ora del giorno e della notte e la concentrazione di spettacoli per adulti (non si intende prostituzione) hanno alimentato anche il dibattito sull'immagine e il soprannome che essa ha conquistato, ovvero Las Vegas può essere considerata una "Sin City", cioè la città del peccato e del vizio o "The entertainment capital of the World, cioè la capitale mondiale dell'intrattenimento? Negli ultimi anni molti film sono stati ambientati seppur solo per qualche sequenza a Las Vegas, secondo Wikipedia sono esattamente cinquantatré, ma in che modo il cinema ha contribuito alla costruzione dell'immaginario comune che tutti abbiamo della città di Las Vegas?
"Quello che succede a Las Vegas, resta a Las Vegas" e se ti chiami Stuart Price, per gli amici "Stu" e proprio con gli amici decidi di festeggiare un addio al celibato in Una notte da leoni, in tal caso a Las Vegas ci lasci anche un dente, senza sapere come, ma basta cancellare ogni prova memorizzata in una fotocamera per mantenere il segreto e la consuetudine che qualsiasi cosa si faccia a Las Vegas venga fatta con la certezza e la rassicurazione che nessuno lo verrà mai a sapere. L'immagine di Las Vegas come il luogo perfetto per un addio al celibato, dopo la fortunata trilogia di Todd Phillips, è resa ancor più colorata dalla commedia della terza età Last Vegas. Il luogo in cui fare baldoria grazie al Blackjack, ovvero grazie ai soldi vinti con il conteggio delle carte nel Blackjack che possano permettere il pagamento delle tasse d'iscrizione ad Harvard come nel film 21 oppure di risanare tutti i propri debiti come in Rain Man, ovvero il luogo delle illusioni e false speranze, dove è facile (a mio parere anche sbagliato) credere che sia sempre possibile rimediare ai propri problemi, ai propri errori, nonché soddisfare l'ambizioni di gloria e ricchezza attraverso il gioco d'azzardo, il gioco come soluzione nei film anni '50 Donne... dadi... denaro! oppure Hollywood o morte! è anche il luogo degli eccessi sfrenati che in Paura e delirio a Las Vegas di Terry Gilliam, i due protagonisti vivono in prima persona sotto l'effetto di disparate droghe in un road movie fatto di visioni allucinogene. Las Vegas è il luogo in cui hanno sede eventi sportivi di ogni tipo, dal torneo di Dodgeball in Palle al balzo alla prima tappa di una folle corsa all'oro in Rat Race e di conseguenza attira l'attenzione di infallibili scommettitori come la giornalista e scrittrice Beth Raymer, interpretata da Rebecca Hall in Una ragazza a Las Vegas o Sam "Asso" Rothstein interpretato da Robert De Niro nel film Casinò. Le fortunate e fruttuose scommesse di "Asso" portano nelle casse del boss Remo Gaggi ingenti quantità di soldi, per ringraziarlo gli affida la gestione di un casinò appena aperto a Las Vegas. Martin Scorsese con Casinò realizza l'ennesimo gangster movie della sua filmografia e dimostra che la mafia ha mani in pasta ovunque. Estorsioni e rapimenti a Las Vegas sono il pretesto per l'agente Hart interpretato da Sandra Bullock in Miss F.B.I. sequel di Miss Detective per tornare in azione dopo una crisi con il proprio fidanzato, mentre proprietario di ben tre casinò è stato (sul grande schermo) anche Andy Garcia sotto la direzione di Steven Soderbergh che in Ocean's Eleven, remake di Colpo grosso del 1960, deve organizzare un accurato piano di difesa dal tentativo di rapina ai danni dei suoi casinò da parte di una banda interpretata da un cast corale di stelle hollywoodiane. La capitale delle tentazioni, ovvero il luogo in cui si intrecciano quelle verso i tavoli da gioco a quelle erotiche come in Proposta indecente è anche il luogo dei paradossi cinematografici che portano tanta fortuna e riconoscimenti alla carriera di Nicolas Cage: nomination al Golden Globe come miglior attore in un film commedia o musical nel 1993 in Mi gioco la moglie... a Las Vegas e il suo primo e unico premio Oscar nel 1996, come miglior attore protagonista in Via da Las Vegas (per non parlare dei quattro Oscar vinti su otto nomination nel 1989 da Rain Man di Barry Lavinson), ma anche sfortuna per Francis Ford Coppola, infatti, il suo film ambientato a Las Vegas, Un sogno lungo un giorno, nel 1982 registrò un flop così clamoroso al botteghino che costrinse il regista a vendere i suoi studi per pagare i debiti, per il regista olandese Paul Verhoeven, Showgirls, il suo clamoroso flop del 1995 si aggiudicò addirittura ben otto Razzie Awards su sedici nominations, tra i quali il "premio" per il peggior film del decennio, mentre la rom-com del 2008, Notte brava a Las Vegas, ha ricevuto un Razzie Award per Cameron Diaz come peggior attrice protagonista e uno per la peggior coppia cinematografica da condividere con Ashton Kutcher.
Las Vegas è stata anche una seconda casa o trappola dorata per Elvis Presley, dipende dai punti di vista, ma proprio per citare il titolo di uno dei film-marketing, ovvero uno di quei lungometraggi ai quali la leggenda del rock and roll partecipava da protagonista, ma che venivano realizzati allo scopo principale di promuovere l'uscita sul mercato degli omonimi album che contenevano la colonna sonora del film, se Las Vegas nel mondo del cinema, immaginario dannoso a parte, continuerà ad essere l'ambientazione di suggestivi e importanti film, soprattutto in questo periodo di astinenza da sala, allora nel giorno in cui 115 anni fa nasceva quel piccolo villaggio ferroviario, non posso che gridare: "Viva Las Vegas, viva il cinema".
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