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Ambulance: questa non è una rapina!
Senza dubbio il peculiare posizionamento della camera da presa, ad esempio sul cofano delle auto impegnate in un lunghissimo ed estenuante inseguimento, le intelligenti inquadrature in soggettiva durante le sparatorie o le accattivanti riprese aeree fatte addirittura con l'utilizzo di droni rendono ogni sequenza anche fin troppo coinvolgente. La ricerca ostinata di coinvolgimento emotivo nelle percezioni dello spettatore attraverso questi espedienti produce, a mio parere, l'effetto contrario. Il troppo storpia ed infatti l'esagerata e prolungata stimolazione di adrenalina paradossalmente conduce alla perdita di concentrazione, ovvero alla volontaria e voluta distrazione, utile per stemperare la tensione. La colonna sonora non aiuta in tal senso, perché è pesante, il citazionismo (l'auto-citazionismo considerando il dialogo su The Rock, film diretto dallo stesso Bay nel 1996, tra i due poliziotti protagonisti di una delle primissime scene o le battute su Bad Boys, film del 1995), le varie battute ironiche o il continuo sarcasmo presente nei dialoghi si dimostra un becero e fallimentare tentativo per stemperare, in diversi e numerosi momenti, i toni cercando di non perdere il tempo ritmico del film, sostenuto e calzante.
La trama si sviluppa in modo inaspettato ed alquanto sorprendente attraverso tre interessanti piani narrativi che finiscono per intersecarsi quando il tentativo di un'ambiziosa rapina fallisce clamorosamente. Il veterano di guerra Will Sharp (Yahya Abdul-Mateen II) ha il disperato bisogno di una grossa cifra di denaro per pagare un urgente intervento chirurgico sperimentale a sua moglie, malata di cancro. Chiede un prestito a suo fratello adottivo Danny (Jake Gyllenhaal) il quale rilancia, proponendo la più grande rapina mai fatta ad una banca nella storia di Los Angeles. Un colpo da oltre 30 milioni di dollari. L'agente Zach (Jackson White), poliziotto fresco di accademia, durante la pausa pranzo del suo quotidiano servizio decide, convinto dal suo collega, di invitare ad uscire la ragazza di cui prova un forte sentimento, ovvero l'impiegata che lavora in banca, proprio in quel momento in cui la banda capitanata da Danny Sharp la sta svaligiando. Il paramedico Cam Thompson (Eiza Gonzalez), invece, dopo aver salvato una bambina in un incidente stradale, si sta ponendo interrogativi sul suo lavoro, ovvero cerca di capire dove poter disegnare la linea di confine che passa tra etica ed empatia, quando riceve una chiamata di soccorso per un agente ferito (Zach) da colpo di arma da fuoco nei pressi della banca. Il colpo in banca è sventato dagli uomini del capitano Monroe (Garret Dillahunt), ma l'operazione del FBI si trasforma in un bagno di sangue dal quale ovviamente sopravvivono solo i due protagonisti che per allontanarsi il più lontano possibile salgono a bordo dell'ambulanza, prendendo in ostaggio il paramedico Cam e il ferito Zach. Inizia così un estenuante inseguimento che metterà per ventiquattro ore a ferro e fuoco Los Angeles.
Possiamo definire Ambulance, come dice la pubblicità, un soggetto intelligente? Ni. Il più intelligente della filmografia di Michael Bay? Sinceramente non saprei dirlo. Un film sperimentale? Dipende da quale aspetto si vuole analizzare. Personalmente ho trovato la struttura narrativa sinonimo di un potenziale inespresso, non tanto sperimentale quanto, ad esempio, Dunkirk di Christopher Nolan, ma di certo emblema di una trama ricca di pecche e difetti: quando il capitano Monroe ordina di interrompere l'inseguimento perché in una delle volanti c'è un passeggero speciale, ovvero il suo cane domestico volevo alzarmi e andare via; ma soprattutto in più riprese non è in grado di contestualizzare l'ambientazione in cui si sviluppa la storia, risultando poco credibile tanto quando strizza l'occhio a quei action movie anni '90 in stile Speed per intenderci quanto cerca di ripiegare in un gangster movie con il coinvolgimento inatteso dei cartelli centro-sudamericani.
Quando si decide di vedere un film di Michael Bay, in modo volontario e consapevole, si decide di prediligere la pura spettacolarizzazione dell'intrattenimento cinematografico. In Ambulance tale spettacolarizzazione raggiunge una qualità elevata, arricchita anche dall'ottima interpretazione di Jake Gyllenhaal, capace di trascinare il film in gran parte sulle proprie spalle.
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