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The Creator: quanto spaventa il rapido progredire dell'intelligenza artificiale?
Ho spesso la testa tra le nuvole e sogni troppo grandi da realizzare, invento storie ed avventure nelle quali l'eroe protagonista, che quasi sempre mi assomiglia (soprattutto caratterialmente), con impeccabile tempismo, dice o fa sempre la mossa giusta nel momento giusto come naturale conseguenza di quello che avrei voluto dire o fare in alcuni e particolari momenti, durante il corso della giornata.
Anche se sembra l'introduzione della recensione del film I sogni segreti di Walter Mitty di Ben Stiller, in realtà quanto scritto serve per sottolineare le difficoltà che puntualmente riscontro quando provo, nonostante la positiva e naturale propensione o attitudine a disegnare mondi non ancora esplorati, a costruire credibili trame narrative all'interno di tali contesti ambientali fantasiosi e surreali. In mio soccorso per fortuna esistono testi, guide e corsi che mi hanno istruito sul cosiddetto "viaggio dell'eroe" e su tutte le sue sfumature, usi e derivazioni dello schema o struttura narrativa più utilizzata da scrittori e sceneggiatori di tutto il mondo, ma puntualmente faccio estrema fatica, ogni volta che provo a mettere nero su bianco le mie astratte idee.
Sarà che in quest'ultimo periodo la mia attenzione è rivolta a tale aspetto, ma la trama di The Creator è il punto sul quale mi sono subito concentrato durante la visione in sala del film. Devo ammettere che non ho neanche dovuto prestare molta concentrazione poiché di immediata percezione posso affermare che è perfetta nella sua semplicità (per non dire banalità), sposandosi perfettamente nel contesto fantascientifico in cui si sviluppa: un mondo futuristico e post-apocalittico in cui un'intelligenza artificiale creata dal governo degli Stati Uniti fa esplodere una testata nucleare in California. Gli Stati Uniti assieme ai loro alleati occidentali, allo scopo di prevenire l'estinzione della razza umana, decide di condannare l'IA che ormai ha raggiunto uno stato di tecnologia super avanzato e sembianze umanoide robotiche. La Nuova Asia (regione del sud-est asiatico) contrasta i piani americani, dando asilo ai IA sopravvissuti e non solo, perché dietro il loro progresso tecnologico si nasconde "Nirmata", un misterioso architetto al quale la Nuova Asia presta asilo. Dieci anni dopo la distruzione di Los Angeles, la missione del sergente dell'esercito americano Joshua Taylor, agente sotto copertura infiltrato nella Nuova Asia con lo scopo di scoprire l'identità di Nirmata, viene compromessa, quando le forze statunitensi attaccano la casa in cui Joshua vive con Maya, la presunta figlia di Nirmata, della quale lui nel frattempo si è innamorato e sposato. Apparentemente durante l'agguato Maya perde la vita, Joshua le motivazioni per proseguire la missione. Dopo qualche anno, Joshua che ormai lavoro in una squadra di pulizie a Los Angeles, viene nuovamente ingaggiato dall'esercito statunitense per una nuova importante missione: localizzare e distruggere "Alpha O" una nuova e potentissima arma di distruzione IA progettata da Nirmata. Joshua viene convinto da un video che mostra Maya ancora viva, scopre che Alpha è un simulante robotico dall'aspetto di una bambina e intraprende in sua compagnia il classico viaggio dell'eroe quando decide di non distruggerlo, ma usarlo per poter ritrovare la sua amata Maya.
Tra immense scenografie e riprese dal grande e forte impatto visivo, ad impressionare positivamente però non sono tanto le scene action, gli effetti speciali o l'espediente di mettere in maggior risalto nelle inquadrature buie i colpi delle armi da fuoco con colori vividi e fosforescenti, in verde il fuoco amico e in rosso il fuoco nemico, come già visto in altri film come Fury o Rogue One - giusto per rimanere in tema di armi laser e soprattutto per citare il precedente lungometraggio diretto da Gareth Edwards - ma l'amara e inquietante consapevolezza di quanto The Creator sia un film di fantascienza senza fantascienza, in quanto avendo sembianze umanoide l'IA si camuffa con tanta facilità e indifferenza.
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