Dune - parte due: la fantascienza che ci piace!
Se mai un giorno Denis Villeneuve dovesse aprire un canale YouTube (oppure un profilo tematico su un qualsiasi social network) con l'intento di fare una sapiente divulgazione Sci-fi cinematografica, lo potrebbe intitolare "La fantascienza che ci piace", perché proprio come ha fatto con la fisica il famoso professore influencer, Vincenzo Schettini, rendendola (attraverso una superba attività di comunicazione) un po' alla portata di tutti, anche il regista e sceneggiatore canadese, quasi condividendo con il prof pugliese tale grande capacità comunicativa - in questo caso visiva - ha reso la fantascienza cinematografica a portata persino dei profani del genere.
La fantascienza di Villeneuve è tangibile, perché non è astratta nella forma, ma profonda e concreta nei contenuti. Dune - Parte due è il manifesto della sua peculiarità. Un sequel credibile (come dimostrato con Blade Runner 2049) sotto diversi punti di vista: la trama è fedele ai romanzi di Frank Herbert (almeno secondo il signore seduto al mio fianco in sala), i personaggi ricevono una migliore e maggiore caratterizzazione, il cast si arricchisce di pezzi da novanta come ad esempio Austin Butler, Florence Pugh, Léa Seydoux o Christopher Walken, ma soprattutto fotografia e scenografie mastodontiche rendono spettacolare la messa in scena.
Tra fantasiose navicelle spaziali e tute tecnologicamente avanzate, in ambientazioni reali purché aliene, la fantascienza di Villeneuve è realistica. Basti pensare a quanto siano reali l'ambientazione di Arrakis, molto simile alla conformazione naturale africana oppure quanto siano reali, ovvero quanto vengono percepite reali le dinamiche di lotta corpo a corpo, con arma da fuoco o veicoli bellici degli eserciti protagonisti - impegnati da una parte a contrastare il dominio degli Harkonnen su Arrakis e dall'altra schiacciare la presenza dei primi per sfruttare ed estrarre quanta più spezia possibile - ispirate (come anche dal punto di vista di pianificazione strategica di una missione) a quelle dei navy seals americani.
Per il resto, Dune - Parte due, così come il suo capitolo precedente, mi piace quando fa emergere il suo animo ambientalista, spirituale, etnico-sociale ed etico-morale. Una lettura che emerge tra le righe del romanzo di Herbert, ma che Denis Villeneuve mette in scena in modo rispettoso ed intelligente, ma soprattutto mi piace, diversamente dal capitolo precedente e in generale da molti altri film dello stesso genere fantascientfico e non, per merito di uno dei suoi personaggi protagonisti. Al netto della sua ingloriosa fine è infatti il villain, interpretato egregiamente da Austin Butler, a farmi saltare dalla poltrona per l'entusiasmo. Un cattivo così cattivo non lo si vedeva al cinema da tanto tempo.
La fantascienza di Denis Villeneuve ci piace, ma ci piace anche sul grande schermo la coppia Zendaya e Timothée Chalamet, i personaggi secondari di un certo peso interpretati da Rebecca Ferguson e Javier Bardem, Josh Brolin e Stellan Skarsgard, un po' meno il personaggio di Dave Bautista (forse proprio l'interpretazione di Dave Bautista), ma considerando la qualità dei suoi ultimi film Sci-fi, se mai davvero lo dovesse aprire il canale YouTube noi saremmo già pronti a cliccare sul tasto "segui".
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