Era il 17 dicembre 1989 quando debuttò in prima serata sul network televisivo statunitense Fox la serie de I Simpson. Andò in onda la prima puntata della prima stagione, così come oggi è concepita, poiché produzione e messa in onda sono ancora in corso (negli Stati Uniti si può infatti gustare la trentaduesima stagione che quasi sfiora la puntata numero 700), ovvero sotto forma di sitcom animata della durata di mezz'ora circa, parodia satirica della società e dello stile di vita americano.
La famiglia Simpson, però, nasce dalla matita del fumettista Matt Groening qualche anno prima. La prima vera apparizione televisiva, infatti, avviene attraverso una serie di cortometraggi animati della durata di circa di un minuto, trasmessi durante gli intermezzi pubblicitari del The Tracy Ullman Show. Il successo di pubblico spinse quindi alla creazione di una seria indipendente dallo show. La puntata che andò in onda in tv quel 17 dicembre 1989 fu uno speciale di Natale, intitolato Un Natale da cani, privo della solita sigla e quindi della gag del divano, ma introdotto da una stilizzata scritta di colore rosso che si illumina tra i fiocchi di neve e sul classico suono del tintinnio natalizio dice: "I Simpson, Speciale di Natale". Dopo, un nervoso Homer e una preoccupata Marge, sbandando alla guida della loro auto di colore rosa, arrivano in ritardo alla recita scolastica natalizia dei propri figli, ma questa è un'altra storia.
Un Natale da cani che in origine era stata concepita come l'ottava puntata della prima stagione, viene spacciata al pubblico come uno speciale di Natale de I Simpson, ma in realtà è una vera e propria puntata pilota utile per testare la reazione e l'accoglienza del pubblico verso la serie originale sulla famiglia più pazza e anticonformista della televisione che dal 14 gennaio 1990 in poi avrebbe guadagnato il suo posto all'interno dei palinsesti televisivi statunitensi.
Nelle successive stagioni de
I Simpson non ci saranno altri speciali di Natale, verranno introdotti tantissimi nuovi personaggi e verranno trattati svariati temi, ma a differenza, ad esempio, delle puntate speciali di Halloween che dalla seconda stagione in poi riscuoteranno così tanto successo da diventare vere e proprie puntate cult (potete leggere dal seguente link la
Top 5 dei miei episodi preferiti di La paura fa novanta), sono solo una dozzina le puntate che condividono con la festività natalizia trama oppure ambientazione.
Se gli speciali di Halloween sono spesso la prima puntata di una determinata stagione perché spesso si è optato per il lancio televisivo in corrispondenza del giorno più pauroso dell'anno, le puntate di Natale, seguendo quindi una certa periodicità nella messa in onda statunitense, di conseguenza cadono verso l'ottava o nona puntata della medesima stagione. Dopo Un Natale da cani, bisogna attendere altre sei stagioni per poter vedere una puntata natalizia de I Simpson, mentre solo dall'undicesima stagione in poi, una puntata natalizia conquista la propria presenza con una certa regolarità, nonché con una nuova sigla a tema che ad ogni stagione viene poi arricchita di nuove componenti.
Siete curiosi di sapere quali sono le mie puntate natalizie preferite de I Simpson? Al contrario di quanto espresso riguardo le puntate di La paura fa novanta, ovvero che con il passare degli anni gli speciali di Halloween de I Simpson hanno perso di intensità, diventando spesso inconcludenti, poiché parodie sempre più ispirate ad opere horror o fantascientifiche. Le puntate di Natale hanno dalla loro parte la qualità di essere sempre originali poiché non ispirate o non sempre e sistematicamente parodie di altre opere, nonché critiche sulla mutevole società americana (non molto diversa dalla nostra), il suo comportamento di consumo che nel periodo natalizio diventa convulsivo e incontrollabile come mostrato nella decima puntata della trentesima stagione in cui Marge vive la sua personale esperienza con il Black Friday, la compassione verso il prossimo che si evince in Tutti più buoni a Natale e Kill Bill volume 1 e 2 oppure il rapporto spirituale che la società si riserva con la sacralità religiosa della liturgia in Marge non essere orgogliosa, Lei di poca fede o Merry Krustmas.
#5 Non sarò a casa per Natale
Nella nona puntata della ventiseiesima stagione, Homer promette a Marge di uscire prima da lavoro per festeggiare con la famiglia la vigilia di Natale, ma decide di fare prima un salto alla taverna di Boe, il quale sentendosi solo e disperato per passare la serata con lui cerca in tutti i modi di intrattenerlo. Homer fa tardi e si ritrova faccia a faccia con Marge che infuriata lo caccia di casa. Homer assorto nei suoi pensieri vaga per la città intraprendendo un viaggio intimo che lo porterà a capire l'importanza dell'atmosfera familiare un giorno di festa così importante.
#4 Merry Krustmas
La decima puntata della ventottesima stagione è la più articolata, complessa e profonda dal punto di vista narrativo poiché incrocia tre diverse storie in un'unica trama. La puntata che nel titolo nasconde un gioco di parole geniale, eccelle tanto nella struttura narrativa quanto nel contenuto perché tocca temi profondi e spirituali legati alla sacralità religiosa della liturgia natalizia. Il reverendo Lovejoy e Krusty il clown hanno una crisi esistenziale, il primo perde fedeli e viene spronato dal suo superiore, il secondo, ebreo, si rende conto di non essere un buon padre della piccola Sophie, cristiana, costretta a passare le feste natalizie con lui. Le strade dei due si incrociano in un confronto tra credo e valori spirituali legati al Natale. Il reverendo Lovejoy ha la meglio in questa sfida d'intenti e quasi converte Krusty al cristianesimo, il quale però in un viaggio mistico parla con suo padre, il rabbino Krustofsky, comprendendo che essere un buon padre non ha nulla a che vedere con la religione. Nel frattempo la piccola Maggie intraprende una personalissima battaglia con dei giocattoli particolarmente spaventosi.
#3 La battaglia prima di Natale
L'ottava puntata della ventiduesima stagione è la più divertente tra quelle di Natale. Il titolo tradotto in italiano potrebbe essere forviante, ma in originale suona abbastanza familiare.
The Fight Before Christmas, una semi citazione al film d'animazione diretto da Henry Selick nel 1993. Un titolo che funge quasi da indizio, la puntata è priva della sigla e come uno speciale di Halloween è strutturata in episodi nei quali Bart, Lisa, Marge e Maggie sono i protagonisti di storie divertenti, ma soprattutto parodie o citazioni di altre opere cinematografiche.
Da Polar Express a
Bastardi senza gloria, fino all'episodio di Maggie che immagina i personaggi de
I Simpson in versione
Muppets con inoltre la presenza in carne ed ossa di
Katy Perry che interpreta se stessa e fidanzata di Boe.
#2 Un Natale da cani
Fu il principio. Il primo episodio non si scorda mai. Homer non percepisce la tredicesima con la quale sperava di acquistare i regali di Natale. Lo sperava anche Marge che invece usa tutti i risparmi accumulati durante l'anno per cancellare un tatuaggio che Bart si fa sul braccio. Homer si reinventa come Babbo Natale dei grandi magazzini per percepire uno stipendio extra tale da giustificare la mancanza della tredicesima e poter regalare alla sua famiglia il Natale che desiderava. Bart scopre Homer nei panni di Babbo Natale, ma lo copre perché capisce e considera il suo gesto lodevole, recandosi insieme alla riscossione della paga. Amareggiati scoprono però che la paga è misera, solo 13 dollari, l'amico e collega Barnley fa una soffiata riguardo ad una corsa di cani, ma giunto al cinodromo, preso dall'impulso, Homer cambia scommessa e punta tutto su Piccolo aiutante di Babbo Natale credendo che quel nome fosse un segnale. Beh la corsa e la scommessa risulterà un fallimento, ma la sensazione di Homer non era sbagliata. Il cane cacciato dal suo padrone viene accolto in casa Simpson come il miglior regalo di Natale.
#1 Marge non essere orgogliosa
Se Un Natale da Cani è una puntata natalizia de I Simpson che esalta la caratterizzazione del personaggio di Homer, l'undicesima puntata della settima stagione, invece, arricchisce di nuove sfumature la caratterizzazione del personaggio di Bart e indirettamente di Marge, testimonial mondiale delle mamme durante le feste natalizie. La famiglia vista attraverso i suoi occhi, un confronto tra aspettative e realtà che in fondo non è mai realmente una profonda delusione, tranne quando Bart taccheggia un videogioco. L'evidenza mostrata ai suoi occhi le fa ricredere tutto, soprattuto in un periodo dell'anno importante per lei, convinzioni e aspettative, delusioni e infine perdono le facce di una stessa medaglia che possiamo anche chiamare fiducia. Una mamma conosce davvero bene i propri figli? Nutre una fiducia tale da poter mettere la mano sul fuoco e vantarsi orgogliosa di loro? Il colpo di scena finale, il gesto che compie Bart in cerca di redenzione dimostra che nutrire fiducia nei suoi confronti non è del tutto sbagliato.
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