Bullet Train è semplicemente il film più divertente degli ultimi anni. Quanti di preciso? Sinceramente non saprei proprio dirlo, perché divertirsi non vuol dire necessariamente ridere di gusto, ma distrarre lo spirito dai pensieri e dalle preoccupazioni, provare piacere nel fare qualcosa o svolgere un'attività che generi buon umore, insomma sensazioni che non provavo al cinema dai tempi pre-pandemia.
Il nuovo film di David Leitch unisce generi diversi, ovvero la commedia all'action adrenalinico, ma anche differenti stili cinematografici e di combattimento, con gli attori protagonisti impegnati in prima persona ad esprimere, soprattutto nelle sequenze di lotta corpo a corpo, alta intensità per un risultato agli occhi dello spettatore di massimo realismo. Unisce punti in comune con i suoi precedenti lungometraggi e con la sua esperienza da stuntman, ma è anche capace di unire le persone, fisicamente in uno stesso luogo chiamato sala cinematografica, ma anche nella condivisione del benessere, perché il divertente intrattenimento offerto non genera semplici risate, ma due ore di puro e desiderato benessere.
In Bullet Train persino l'impossibile diventa possibile come la violenza mai stata così paradossalmente ironica e lo splatter così incredibilmente divertente, scambiare per gemelli Tangerine e Lemon, nonostante la differente etnia della coppia di Killer inglesi interpretata da Aaron Taylor-Johnson e Brian Tyree Henry oppure vedere gli stessi, al contrario dei menzionati realistici combattimenti, impegnati in scene assolutamente irrealizzabili secondo le leggi della fisica. D'altronde questo è il mezzo che unisce lo scetticismo alla spettacolarizzazione così come lo Shinkansen, il treno più veloce al mondo sul quale si sviluppa la trama del film (in inglese Bullet train, ovvero letteralmente treno proiettile), unisce le stazioni giapponesi in tempi brevissimi vista la capacità di raggiungere una velocità di 500km/h.
Non solo intrattenimento fine a se stesso, perché il treno proiettile corre su solidi binari, ovvero una convincente e ben articolata trama, messa in scena con molta ironia, quindi in modo molto intelligente, ma soprattutto ad alti ritmi per non far deragliare l'attenzione dello spettatore dalla storia principale, considerando il cospicuo spazio narrativo che viene concesso, attraverso numerosi flashback, alla presentazione e quindi alla costruzione dei personaggi chiamati in causa poiché indubbiamente ulteriore punto di forza del film è il cast corale ben assimilato ed assembrato che comprende tra gli altri la giovanissima Joey King e il veterano Michael Shannon, il cantante portoricano Bad Bunny e Zazie Beetz già diretta da Leitch in Deadpool 2, Masi Oka, Logan Lerman e Sandra Bullock nel ruolo della misteriosa Maria Beetle. Poco importa se quest'ultimo ruolo lo avrebbe dovuto interpretare Lady Gaga se non fosse stata impegnata contemporaneamente nelle riprese di House of Gucci, perché il nome della Bullock è stato fatto su richiesta diretta di colui che però si prende tutto lo spazio in copertina, ovvero Brad Pitt il premio Oscar per il miglior attore non protagonista in C'era una volta ad Hollywood convince con un'altra interpretazione tarantiniana.
Ladybug (Brad Pitt) viene ingaggiato da Maria Beetle per una missione apparentemente molto semplice, ovvero recuperare una valigia nascosta su uno dei vagoni del Shinkansen, il treno superveloce giapponese e scendere alla prima fermata disponibile. Ignaro del suo prezioso contenuto, Ladybug (Coccinella in italiano) si renderà presto conto di non essere l'unico in missione sullo stesso Shinkansen e che la grigia valigia con un adesivo raffigurante un treno di colore blu sul manico è molto ambita. Non so di quanta libertà creativa godi la sceneggiatura e quanto la trama del film sia fedele o si discosti dal romanzo edito da Einaudi nel 2010, I sette killer dello Shinkansen, poiché ogni mia curiosità di acquistare e quindi leggere il cupo thriller scritto da Kotaro Isaka è stata spenta dalle pessime recensioni che accompagnano la sua scheda di acquisto sui vari e-commerce del settore, ma di certo aver visto l'adattamento cinematografico di David Leitch è appagante perché mi permette di creare un nuovo indelebile ricordo, quella volta in cui nel 2022 mi sono divertito al cinema, due ore di impagabile benessere.
VOTO: 4 STELLE!
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